Il Nordic Walking nel Feltrino. Luoghi, occasioni, percorsi e proposte per la camminata nordica, tra il Piave, Monte Grappa, Valbelluna e Feltrino
mercoledì 30 novembre 2011
Domenica 4 dicembre.....Babbi Natale a Pedavena... e noi?! Ci saremo!!!!
.......inviare mail a:
prolocopedavena@libero.it.....
Pedavena da scoprire!
http://www.prolocopedavena.it/
mercoledì 23 novembre 2011
Nuovo corso per Nordic Walkers!!!Avanti un'altro!!!
Sabato 10 Dicembre:
dalle 9.00 alle 12.oo, dalle 14.00 alle 17.00
Teoria e Pratica del Nordic Walking, pranzo
Domenica 11 Dicembre:
dalle 8.30 alle 12.00
Colazione, Escursione Pratica e consegna diplomi Nordic Walking
Luogo:
Sabato 10 Dicembre
il corso si svolgerà presso il campo sportivo di CAMPO ( Alano di Piave)
Domenica 11 Dicembre
alle 8.30 ritrovo presso il bar Tegorzoandco per la colazione, poi ci sposteremo tutti a Campo per l'uscita .
COSTI:
Corso € 60.00 comprensivo di Tessera CSI, pranzo del sabato pomeriggio presso il "Ristorante al Molin" di Alano di Piave e colazione della domenica mattina.
Per ulteriori Info.Contattare i numeri 340-5930051 (Alex) 347-0109908 (Moira)oppure mandare una Mail a moirabeppiani@virgilio.it
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!!!!!!
domenica 13 novembre 2011
Corso Campo-Pont de La Stua. 16 Iscritti...Stage Record
sabato 5 novembre 2011
CORSO DI NORDIC WALKING 12/13 NOVEMBRE con l'Asd ARGO NW TEAM
martedì 1 novembre 2011
Nordic Walking Day...Fatto!
Carolina Monaci.Ma andiamo per ordine. Sono le 6 e trenta del
mattino di sabato 29 ottobre, quando suona la sveglia e si apre la giornata
della camminata nordica, nella valle del Tegorzo.Marco e Doriana suonano
alla porta, mentre io, assonnato, scendo in fretta le scale per ammortizzare
quello che sarà il consueto ritardo a cui abbiamo abituato il buon
Nevio.L'Argo Nordic walking Team sta per mettersi al lavoro...Colazione
rapidissima e poi via da Campo. La valle è presto raggiunta e così pure lo
sguardo minaccioso ma rassegnato ormai dell'omone querese che già ci attende lì
da un pò...Marco si stringe tra le spalle, evidenziando la mia totale
responsabilità sui tempi lunghi...Caspita, sono talmente recidivo da non
rendermi conto che la regola non è l'infrazione...Eppur non siamo ultimi.
Nell'attesa di Mauro e Gioacchino, tiriamo fuori l'arco gonfiabile e gli
striscioni, iniziando a studiare la logistica e il partèrre della partenza ed
arrivo. L'andirivieni tra automobili e prato non risparmia d'umidità i
nostri piedi e così, sul far delle otto, siamo totalmente inzuppati a mezzo
polpaccio...Torno a casa a prendere il cambio calzini...Quando rientro in
valle i due plus ritardatari sono arrivati e già stanno provando a gonfiare
l'arco.E' il momento di dividerci! Mauro, Nevio e Gioacchino appronteranno
la logistica, mentre io e Marco partiamo zaino in spalla.Una puntatrice, una
roncola, la piccozza, frecce plasticate e fettuccia...Abbiamo tutto. alle nove
ed un quarto siamo in strada, intenti alla tracciatura. Già da una settimana la
segnaletica orizzontale è stata verniciata a terra. Frecce stampate, regolari ed
ordinate, rosse e nere, una appaiata all'altra, indicano la via...ma già sono un
poco sbiadite.La via asfaltata ci conduce alla risalita della corrente del
Tegorzo, che ascoltiamo scorrere tre metri sotto di noi, nel suo alveo , così
poeticamente disordinato. Dritti verso la palestra di roccia, il nostro incedere
è spedito, spezzato solo da un sostare continuo per attaccare le fettucce e
inchiodare le frecce a supporti lignei di fortuna.Il nostro compito è di far
seguire ai partecipanti una linea tracciata con sicurezza e precisione, tale da
evitare perdite d'orientamento dei molti "foresti" attesi nel pomeriggio.I
passaggi affascinanti sono tanti, iniziando da quella grande scritta appesa alla
parete di roccia , che precede il sentiero che condurrebbe alla grotta di
Lourdes, che noi non intraprendermo...NO MINIERA!...Marco è alla sua seconda
tornata econ me conviene che i colori, in una settimana, si son fatti piu'
autunnali e l'arancio inizia a farsi giallo , così come il verde
marroneggia.Proseguiamo scambiando fugaci saluti convenevoli con
infreddoliti rocciatori ancora a terra, ma già imbastiti nella loro
inbracatura.Siamo senza bastoncini e quando la salita inizia a salire ce ne
accorgiamo prontamente...Le gambe arrancano e le braccia sono orfane della loro
potenzialità di spinta alla quale ormai il nostro corpo di nordic walkers è
abituato. Fa nulla.Superata la grotta di Santa Barbara, dove sarà posto il
primo ristoro, iniziamo la parte piu' dura, la carraia che ha punte del 25%, sia
pur brevi nel loro essere protese verso l'alto. Incontriamo il cavatore,
Marziano, intendo a raccogliere della legna tagliata da pochi giorni. Salutiamo
rassicurando sul fatto che quelle appendici svolazzanti che staimo appendendo,
saranno tolte nel pomeriggio al transito della scopa della manifestazione.La
Valle dell'Inferno è baciata da un sole che filtra tra i rami dei castagni e
intiepidisce i nostri abiti, ancora intrisi dell'umida brina del mattino. Siamo
presto in val Sassumà. Alzando lo sguardo si nota evidentissima la torre
Manuela, battezzata così da Italo Zandonella, uno sperone roccioso che punta
alto verso il cielo, di perfetta forma stalagmitica con una base di poche decine
di metri che si restringe costantemente nello stagliarsi a cielo. Meraviglia
della natura...Il sentiero che porta a Col di Dante, reca sul suo fondo
piatto, lavorato qualche giorno prima dai nostri picconi e badili, distese di
ricci imbevuti dell'acqua delle pioggie appena terminate, ormai svutati dalle
castagne che li popolavano originariamente.Faladen arriva presto e possiamo
vedere la tipica chiesetta sullo sfondo...Quì i ricordi sono piu' rapidi e
persi, come il nostro passo che accelera , perchè ormai è il far del mezzodì e a
fondo valle ci attendono.Al borgo delle scuole ci si apre la vista sul campo
di partenza, un centinaio di metri piu' in basso e adornato ormai da striscioni
e dall'arco montato. E' una vista che premia la voglia di cominciare la giornata
agonistica.Siamo presto alla zona traguardata e il Bar Speranza è
rapidamente pregno di noi.Un, due...piu' toast...Le due arrivano col fare di
un ghepardo orario e siamo pronti a iniziare con le pre iscrizioni.Tutto va
avanti in fretta e alle tre siamo ormai pronti. Qualche imprevisto dell'ultimo
istante e poi un boato scuote la valle...Tre magnum bene assestati...Il
Nordic incantato è partito, portandosi con se diversi dialetti che se la
raccontano, dal veneziano , al trentino, al vicentino, con prevalenza trevigiano
bellunese...Io sono lì davanti in auto con le quattro frecce...Li
accompagno fino al primo punto di controllo, mentre nello specchietto
retrovisore vedo Nicola Susana che cerca di avvantaggiarsi. Al ponte di Lourdes
mi fermo e quasi nascosto li osservo dalla staccionata di
contenimento.Sentire il ticchettìo dei primi, avanzare tra le pareti della
valle che fa da cassa di risonanza è quasi musica per me. Sono regolari, nulla
da eccepire, nulla da segnalare sul tabellino ammoniti. Posso ripartire e sotto
la prima parete con scalatori all'opera saluto Alessio e Dina che attendono il
passaggio de "ilpaduz", loro faro e capofamiglia. dico loro che è in arrivo, lo
ho visto tenere il passo dei primi...Lì davanti sono i soliti quattro. Destro,
Susana, Masiero e Dorz, ma una maglia bianco candido li pedina...E' il volto
nuovo...Io vado e presto sono a Santa Barbara. Mauro ha già preparato il
primo ristoro. Scendo dall'auto e di corsa risalgo la gradinata alla grotta. Di
lassù vedo tra le piante la cunetta che taglia il "vallicello" in due, quello
che scende da Sassumà e crea sul fondo un bacino naturale di raccolta, che
conterrà un centinaio di litri di limpida, freschissima acqua.Sono lì da
pochi secondi e di nuovo sento il ticchettìo. Riconosco la cadenza rapidissima
di Susana. Nicola ha un mulinare di braccia rapidissimo che supporta grazie a
delle leve lunghissime.Devo correre, verso l'alta valle dell'Inferno, dove
mi nasconderò dietro ad una curva, seduto su un tronco tagliato e ben poggiato a
terra. Lì dovrò avvertire che inizia la parte piu' intensa del percorso e farò
molta attenzione alla loro tecnica in salita.Moira è poco piu' giu' , dove
il piano inclinato è meno aspro. Vedo passare i primi...Incredibile, al comando
quella felpa bianca ha preso in mano gara e ritmo...ancora piu' incredibile,
respira ogni quattro passi. Campestrin è partito!Dietro sono in tre, tutti
in fila, Susana, Destro, Masiero. Tralascio la tecnica sino al secondo gruppetto
e denoto una poca propensione ad usare la parallela...I miei allievi,
praticamente tutti, agli altri la consiglio, quello è il punto
giusto.Transitano via via in molti. Potente e grintosa l'azione di Carolina
Monaci rimane impressa , la memorizzo...Dietro , dopo poco transitano Sara De
nardin e la sua mamma. Mi chiedo se Sara abbia già mollato, se non ci
creda...Poi mi ricrederò io! Sorridente come sempre Stefania Bolzonello...Scendo
verso l'auto, ho segnato sul taccuino circa 10 donne e cinque uomini, alcuni
molto bravi.Incrocio le sisters con Gioacchino. La scopa è già
lì...Sorridono. Non avevo dubbi!Corro verso valle e il traguardo...farò
appena in tempo a sistemarsi e li avrò lì. Non sarà passata nemmeno
un'ora.Poca gente al traguardo a fare il tifo, tra i volontari della Pro
Schievenin, già pronti ad iniziare la loro parte di Nordic walking day. Loretta
su tutti è coinvolta e piacevolmente chiassosa.Arrivano i primi due...mauro
è già in postazione. Io passo i numeri al microfono e lui stila la calssifica
coadiuvato da Giancarlo...E' Cristiano Campestrin, ma deve tirare sino alla
fine perchè Stefano Destro incalza. Quando scocca l'ora esatta è Nicola Susana
ad arrivare per terzo, con Masiero, "ilpaduz" mannaro a prendersi la quarta
piazza. Eì bagarre sino all'ultimo metro per il quinto posto. Sacchet su
Comiotto...Le donne iniziano via via ad arrivare. Sara dà il massimo e
Carolina deve dare il meglio di se per vincere...dedicherà la vittoria ad una
persona cara. Lo ha fatto quì e noi siamo con lei...Terzo posto per la
Tommasini, mamma di Sara e poi il sorriso liberatorio della nostra Federica
Pizzaia, libera finalmente di rilanciare ed esplodere il suo passo...Quinta la
Fortin...Tutto avviene in fretta ed è penombra, crepuscolo anzi, quando
arrivano infiocchettate e coreografica, in una danza che propizierà le danze
festose della sera in compagnia, le sisters, Ivana, Mirta e Angela con uno
sfinito Gioacchino...In quell'istante penso a lui, povero
cristo...Sogghigno...Quelle strisce che tagliano l'aria e quelle grida di
gioia mi riempiono il cuore...Passa la sera, le premiazioni, la
cena...Arriva il momento di Pèter Pan...E' freddo, c'è un fumo profumato e
l'aroma delle castagne quando entra in scena Dominika...Tutto poi è
sensazionalmente strano...io canto, Moira parla, recita alla perfezione, una
chitarra suona sulle ditate intirrizzite di Moreno...davanti a noi tanta
attenzione...E' come se la musica, la storia, fosse avvolta in un silenzio
camuffato da poesia, oppure una silenziosa poesia avvolta nelle note di una
notte d'autunno.
domenica 16 ottobre 2011
TRAIL DELL'ALPINO DI LATTA
"TRAIL DEL SODATO DI LATTA"
Sono le nove, rintocca la torre campanaria di Campo. Una domenica di meta' ottobre che inizia un pò così, tra sguardi e corpi infreddoliti. Il sole è già alto ma il termometro non scorda la sua vocazione ad abbassare prontamente la scala graduata. Eh sì, l'autunno è arrivato e noi, proprio nulla possiamo fare per riavere indietro il tepore di una estate che è partita, ma tornerà.
Siamo in sette a questa prima uscita del programma invernale. Pochi guardando al numero, tanti ripensando alle forti emozioni ricordate a posteriori. Prima di muvere i primi passi io alzo l'indice e punto la nostra meta. Sguardi attoniti iniziano a dubitare ... Eppur si parte. La breve fila procede compatta in un mini trail tra gli angusti sentieri della val Calcino. Superiamo il ponte medievale, le gradinate dello stadio e risaliamo la gradinata che conduce ad Uson. Una signora ci saluta di buon sorriso e noi adiamo via tranquilli. I sei alle mie spalle paiono aver scordato l'immagine imperiosa della cima dekl monte Madal, nostra meta ormai decisa. Presto giunge la parte piu' impegnativa del giro. Siamo alle prese con i primi metri della salita che conduce alle "morene" e ci farà trovare sul cammino, uno degli innumerevoli casali che saranno caratterizzanti l'itinerario. Mirta è particolarmente loquace, parla e parla che non si rende conto d'affrontare quell'ascesa davvero ripida con un piglio convinto, tanto quanto con passo leggero. Mi è d'aiuto la cara Mirta. Avevo tracciato mentalmente il percorso e sapevo che inserire una parte così dura già all'inizio, avrebbe potuto fiaccare animo e spirito di piu' d'un camminatore.
Eppure tutto è andato bene ed è anzi emersa la parte positiva del punto in discussione, infatti di lì in poi , pur in continua ascesa, il calar della pendenza è parso piu' semplice di quanto l'altimetria non dicesse. Vedevo i volti e capivo che tutto era regolarmente partito. Una nuova stagione stava iniziando , con una prima uscita tutt'altro che facile. Giornata dedicata prettamente alla tecnica parallela, con i due "nuovi", Michela "detta Daniela" quant'anche "temeraria" e Ivano "l'ammazza scarponi", pronti ad assecondare i miei sguardi verso i loro movimenti ed a correggersi quasi sempre senza che si rendesse necessario proferir parola. Che bella sensazione. Man mano la boscaglia andava diradandosi, aprendo brevi visuali tra i rami, di paesaggi dipindi in mezzo al sereno. Siamo al quinto tornante, a quota 570 , già trecento metri sopra al livello altimetrico di partenza. A pochi passi il primo scorcio ampiamente si apre di fronte a noi. A vista, la val di Prada centralmente, col "Castel" dominante, sullo sfondo. Appena alla sinistra "le Olte". Nevio spiega la differenza tra le "italiane" e le "todesche". Siamo osservatori liberi e privilegiati di un pezzo di storia moderna del luogo, preambolo alla figura imponente che stiamo andando ad incontrare.
Si riparte e subito arriviamo al capitello dedicato a San Giuseppe, a quota 653. L'impressione è che sia costruito "fuori piombo", eppur subito siamo corretti dal geometra del gruppo. Ivano riesce con parole semplici a far rientrar la nostra critica al costruttore. La ripresa del cammino è quindi imperniati sulla discussione nel merito di metodi arcaici di livellatura delle costruzioni, tanto da passare dalle citazioni di fili, ad altre "di sputi"...un giorno vi spiegheremo.
Passano nemmeno dieci minuti, con Doriana che chiude la fila, silente ma non troppo, isolata ma nemmeno tanto, di certo sempre molto elegante nel movimento e nello stile, non solo del passo.
Avremmo voluto con noi l'amico Gian. Già, perchè ora stiamo curisoando nel suo podere, dopo avere oltrepassato senza remore il cartello "plurilingua" di P.P.
Immortalo le donne sullo sfondo, mentre nel cortile del signor Buttol mi sento tanto a mio agio e spensierato, da non accorgermi che lassù, sulla destra, trenta metri più in alto, porta il saluto alla tesa il padron del monte, l'alpino di latta.
Descriverlo non ha molto senso, per gustarne il significato, il fascino e l'imponenza, bisognerebbe che il lettore fosse di fronte a lui. Opera recente di Giovanni Buttol è assemblato con residui bellici delle due guerre mondiali. E' un simbolo di un tempo apparentemente lontano...
Al suo fianco è posata, salda con gli artigli su una granata, una bestia rapace, forse un'aquila nelle intenzioni, ma dalle dimensioni piu' assimilabili al falco.
Noi ci fermiano, ci rifocilliamo e guardiamo l'immensità...Lo avevo predetto a Marco il giorno prima: < Quando saremo lì, ci si aprirà il mondo davanti>.
Il morale della truppa è alto e Michela conia la similitudine corporea tra Ivano e Nevio col termine "gemelli diversi".
Siamo sulla via della cima di Madal, sopra quota 700, punto piu' alto del giro e mezzeria che tradirà , dando la sensazione che le difficoltà finissero lì...C'è molta poesia tra i tronchi della pineta , in mezzo ai quali filtra la luce acciecante dei raggi del sole, nascosto oltre la china.
Siamo presto davanti ad una "casera" restaurata, sul cui muro frontale è ahilui appeso un "fu" cinghiale, o meglio , la testa del povero animale, le cui tracce sono state ben visibili per tutto il cammino.
Un chilometro di strada in piano ci consente di ammirare il profilo maestoso del Monfenera, ma anche di gettare lo sguardo verso il mare, coperto da colline in lontananza e dalla foschia stagnante sulla pianura , pur assolata.
Ora il dubbio assale i sei prodi al mio seguito. Laddove si conclude la strada non v'è sentiero...Prendo del tempo, lasciando riposare ulteriormente membra e spirito, mentre ascolto fingendo disinteresse alcuni brusii che mi fanno sorridere...Sono riuscito ad insinuare il dubbio di non saper la via del rientro, ma io so bene dove andremo a parare e prendo tempo.
Poi si parte. aggiriamo una pozza naturale ed iniziamo la discesa nella boscaglia. Il sentiero non è marcato perfettamente, ma il tratto interessante verrà dopo...
Inizio quindi a tenere il conto...Di cosa? Ma delle scivolate...di cosa sennò? Ci rido un pò su ma sul tratto in cui la sassaiola è ripida ed insidiosa, mi fermo a tendere una mano, a rassicurare sulla lunghezza della discesa difficoltosa. Molti sassi e molto ripida, questo il sunto! altre volte ci ero passato senza bastoni e tante vi ho posato a terra le poco nobili mie terga.
Sbuchiamo finalmente alla tenuta Zancaner, lì da dove riparte la carraia che riporta nelle valli di Alano. Siamo in sosta e dico:
Sorrisi ancora, chiacchiere ed altri ruderi e casolari piu' o meno agibili ci si pongono innanzi. Sono tracce di vita di un periodo chem tra quei boschi, è stato residenziale sino agli anni '60. Dopo mezzo secolo l'uomo ritorna e tenta ripristini, ma con fare ed intenzioni piu' festaiole. Giusto un ricovero, un bivacco, per passare il sabato in famiglia...
Siamo un pò oltre i tempi stabiliti, arriveremo verso l'una, con un'oretta di ritardo...o forse no? Sicuramente no! Tre ore di cammino sono state, come previsto...il resto è stata sosta.
Alla fine abbiamo percorso circa quattordici chilometri, alzandoci di 400 metri in dislivello.
Vorrei concludere ringraziando i "Magnifici sei" che si sono avventurati in un inizio di stagione programmata, sulla carta non semplice.
I risultati della costanza di Nevio, Mirta, Marco, Doriana, si sono visti oggi. Non una fase di cedimento, non una forma di mancanza di fiato e passo. A loro aggiungiamo la grinta di Michela e la passione visibile di Ivano, aggregati agli esperti e subito in piena sintonia col gruppo.
Bella così, una giornata, in visita all'alpino di latta, condita da una compagnia senza pari...Unica!
LE FOTO:
https://picasaweb.google.com/116210115910415801070/TrailDellAlpinoDiLatta#5664078289887997074
domenica 9 ottobre 2011
NORDIC WALKING DAY-29 ottobre-Valle di Schievenin(BL)
29 ottobre dalle ore 15
Valle di Schievenin (BL)
COME RAGGIUNGERCI:
Quero è il comune in cui è inserita la frazione Schievenin.
>Dopo circa 500 metri , trovate in fronte a voi l'Hotel tegorzo.
>Proseguite tenendo la destra, attraversando il ponte.
>Salirete lungo una strada che vi porta a Quero.
>In cima alla salita, c'è il cartello grande multilingue. subito passata la casa cantoniera ora sede protezione civile (ROSSA), prendete la prima a sinistra (ci sono le indicazioni valle di Schievenin).
> Vi troverete dopo un chilometro , di fronte alla chiesetta di Sant'Antonio.
>Girate ancora a sinistra (seguendo altri cartelli, valle di Schievenin).
>Poi sempre dritti sulla strada principale.
>Siamo al vallon di Prada...Ampio prato in zona festeggiamenti!
PROGRAMMA:
1° Nordic Incantato (Km9)
(Nordic Walking Sprint nella magica valle del Tegorzo)
Iscrizioni e ritiro pettorali dalle ore 14.00
PRE ISCRIZIONI CONSIGLIATE
all'indirizzo e-mail : alexandergeronazzo@virgilio.it
indicando: COGNOME/NOME/Data di Nascita ed INDIRIZZO
Info e-mail (vedi indirizzo prec.)
e telefoniche: 3405930051 (Alex) , 3470109908 (Moira)
Partenza ore 15.oo
Costo di Iscrizione :
Euro 10: comprensivi pacco gara, pasta party, assistenza, 2 ristori , pettorale, partecipazione al "Giocando Col Nordic" e Serata teatrale.
RICCHISSIMI PREMI:
(Prodotti Alimentari, Formaggi LATTEBUSCHE, Scarpe e Zaini INOV 8, Abbigliamento Tecnico SAUCONY (34 capi), Buoni Premio vari offerti dalle aziende collaboratrici):Primi 5 Uomini Sprint
Prime 5 Donne Sprint
Primi 3 Uomini Premio Tecnica
Prime 3 Donne Premio Tecnica
Primi 3 Gruppi Piu' Numerosi
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ROAD BOOK, DESCRIZIONE PERCORSO:
che e' la splendida valle di Schievenin.
Logistica e locazione della partenza saranno inserite nel teatro verde della
zona festeggiamenti, nei pressi del "vallon di Prada".
Affiancati dallo scorrere placido di quel rivolo quale ormai e' divenuto
il torrente Tegorzo, i camminatori seguiranno la via principale del paese.
I secoli passati ed i tempi moderni, sulla stessa traccia, hanno visto il
passaggio della furia distruttiva delle orde barbariche e delle truppe teutoniche,
guidate da condottieri epici quanto crudeli, come Attila il Re degli Unni ,
soprannominato "flagello di Dio" ed in tempi moderni dalla volpe del deserto,
l'allora tenente Rommel.
Dopo aver percorso circa un chilometro di strada pianeggiante ed aver fiancheggiato
la bella area pic nic con i tipici focolari in pietra e la gradinata irta che conduce
alla chiesa di Santo Stefano protomartire, il percorso inizia dolcemente la sua ascesa.
Siamo al Borgo di Schievenin, che alla sinistra del camminatore si staglia, arroccato
alla base del versante ovest della cavita' valligiana.
In alto, a meta' del bosco si nota la localita' Costa Piana, tipico rifugio alpestre
ancora oggi calcato ed utilizzato da allevatori locali.
La parte destra della valle inizia ad offrire le prime modeste pareti rocciose, preambolo della parte piu' aspra del luogo, rappresentata dall'ampia ed allungata palestra naturale di roccia, tra le piu' conosciute e complete in Italia.
Siamo attorno al secondo chilometro quando incontriamo il ponte in legno che,
attraversando il torrente, apre alla Via Crucis della grotta artificiale dedicata
alla Madonna di Lourdes.
La salita ora si fa piu' pendente ed il corso del torrente ben piu' tortuoso e scalinato.
Siamo immersi nel contesto roccioso della palestra e sulle pareti potremo notare
vie attrezzate e free climbers impegnati nel loro sforzo fisico, nella passionale sfida verticale alla montagna.
Al terzo chilometro troviamo il ristoro, nella prossimita' della gradinata che porta alla grotta di Santa Barbara, cavita' artificiale ricavata dalla detonazione di quintali di tritolo,nella quale la protettrice dei minatori ha trovato perenne alloggio sin da inizio '900.
Da questo punto inizia la salita piu' impegnativa ed allo stesso tempo la parte sterrata,boschiva e panoramica. Si inizia la strada carraia che porta sino a malga Sassuma'.Per i conoscitori della tecnica , questa parte di percorso ben si adatta all'utilizzo della parallela. In poco meno di un chilometro e mezzo, nel cui mezzo, la salita si fa davvero pendente, si arriva al primo nucleo di case, su di un tornante che svoltando a destra, in leggera discesa, segna il cambio di paesaggio.
Ci si e' lasciati alle spalle una foresta di faggi,carpini e castagni, con la strada, nell'ultimo tratto "coperto", intrisa delle foglie e dei ricci di castagno, tipici della stagione.
Ora abbiamo davanti a noi una conca ampia , caratterizzata da pareti in roccia fuori dall'ambito della palestra , ma alcune gia' meta di scalatori ed alpinisti esperti.
Infatti, volgendo lo sguardo verso l'alto e' impressionante ed incredibilmente fascinoso faraglione appuntito che si erge per decine di metri d'altezza, solitario e maestoso, centralmente alla valle che si incunea verso l'alto.
Or bene, una curva a gomito sulla destra, vi induce a salire lievemente di quota ed avrete a vista il secondo punto di ristoro con dell'acqua. Ma la vostra attenzione sara' di certo calamitata dall'apertura concava dell'intera vallata sottostante. Una miriade di alberi fittissimi , disposti come in un mosaico infinito che caratterizza una visuale panoramica assimilabile a certe cartoline di ambienti e radure polinesiane.
Sara' quindi tempo di reimmergersi nella boscaglia , intraprendendo il sentiero che conduce a Col di Dante.
La conformazione dello stesso, incastonato su un versante molto inclinato, non di rado su terreno ghiaioso,
rende il passo discontinuo ed attento, concentrato al punto tale da sembrarvi piu' lungo di quanto in effetti
non sia. Questa corsia boschiva, ripristinata appositamente in alcuni tratti, sara' tecnicamente la parte piu'intensa, sviluppata peraltro su un continuo altalenante saliscendi naturale, mai esposto ma non privo di insidie,pur modeste e superabili con una minima dose di attenzione e rispetto, sempre e comunque dovute ad ogni
montagna.Col di Dante arriva oltre la meta' del percorso ed e' un borgo di tre edifici, adibiti fino agli anni '60 sia ad unita' abitative sia al ricovero bestiame e come rimessa per la fienagione. Il luogo, oggi invaso dalle edere
selvatiche ed attorniato dalla vegetazione spontanea, era , sino alla meta' del secolo scorso, luogo prativo e soleggiato.
Il passaggio innanzi la casa principale e' a vista di un terrapieno sottostante, che dista circa dieci metri, ma non e' pericolosamente a picco, salvaguardato anche da radici e grossi rami di rovi, che hanno preso parziale possesso del vuoto.
Poche decine di metri di discesa conducono ad una comoda stradina silvo pastorale, adibita a passaggio per i boscaioli e per eventuali salvapassi ad uso antincendio boschivo.
Questa via si segue per un chilometro e mezzo e nell'ultimo tratto in discesa si trova sul cammino una proprieta'coltivata e ben tenuta, irta e pendente, sulla cui sommita' padroneggiano due tipiche "casere".
Il podere , nella sua parte agricola ed ortofrutticola e' recintato per bene, giacche' il luogo e' popolato di animali selvatici quali il cervo, il capriolo ed i cinghiali; tutte specie che, dall'alto o dal basso della recinzione, tendono a
penetrarvi, ingolosite dai rigogliosi prodotti d'una terra che solo in apparenza non gode di fertilita'.Si riparte con passo rapido, poiche' inizia proprio dopo la recinzione, un sentiero che si inoltra , discendendovi,internamente ad un bosco , sulla cui pista transitabile sono costruiti muretti a secco per il contenimento dei
terrapieni,formatisi attorno ad alberi di castagno piuttosto numerosi.
All'uscita si e' sorpresi da una forte luce che riapre lo sguardo alla panoramica sulla "val di Faladen".
Prima di scendere la strettissima via asfaltata, ci si puo' fermare ad ammirare il grande albero che domina il cortile delle case di cima. E' un "tasso" , cugino del pino, che produce bacche rosse , tanto colorate quanto velenose.
La dissestata discesa su manto d'asfalto irregolare , d'epoca ultra decennale, consente al camminatore il ricordo ed il
retrogusto della parte piu' selvaggia, poco prima attraversata in un misto con la sorpresa di cio' che pian piano si svela al suo sguardo mirante il basso. Giu' si vede ergersi la punta del campanile , in una tipica immagine che pare ricalcare
tipici grafiti su tela,usciti da libri di fiabe della montagna.
Parra' breve il momento dell'arrivo al sacro obelisco cristiano, ma l'impressione sara' menzoniera e molti saranno i
tratti e gli angoli che desteranno curiosita' , su questo tratto; non da ultima una inusuale coltivazione del fagiolo di Lamon.
Il borgo, allorche' raggiunto sara' ideale altare ed osservatorio dell'intera valle del Tegorzo, affacciandosi ad essa in posizione di netto dominio visivo, regalando un altro dei memorabili scorci di un luogo magico e fantasioso
a dispetto delle poche anime e del silenzio che lo popolano.
L'ultimo tratto condurra' dapprima all'ostello, caratterizzato da una ricostruita e visitabile trincea incastonata nel piccolo cortile che lo circonda e poi riprendera' la via di discesa principale che incrociera' il tratto inizialmente
percorso,ma ovviamente ripreso in senso opposto.
In breve, assecondando la corrente del Tegorzo, si sara' all'arrivo di un piccolo viaggio che certamente rimarra' incastonato nei migliori ricordi dei camminatori della natura dolce e selvaggia.
REGOLAMENTO INTEGRALE 1° NORDIC INCANTATO:
NORDIC WALKING:
REGOLAMENTO COMPETIZIONI
Art.1
Regole Generali:
A) Viene definito "Nordic Walking Sprint", quella manifestazione di Nordic Walking, effettuata su percorsi con chilometraggio compreso tra km 7 e km 15, in cui il singolo partecipante concorre sulla base della velocita' massima sostenibile, effettuando un passo ed una tecnica stilisticamente adeguati e corretti. Tali percorsi dovranno essere tracciati in maniera tale da non superare la pendenza del 25% positivo e negativo, salvo casi eccezionali, che pero' in nessun modo contempleranno una percentuale di percorso superiore al 20%.
B) Nel caso di competizioni con chilometraggio inferiore a 7, prenderanno la denominazione di "Nordic Walking Super Sprint ".
C) Competizioni dai 15 ai 30 km prenderanno il nome di "Gran Fondo Nordic Walking".
D) Oltre i 30 km saranno denominate "Ultra Nordic Walking Race"
Art.2
Tecniche utilizzabili:
A) Nelle prove sprint sono accettate ed ammesse le tecniche Parallela (con la norma dei 3 passi) ed Alternata o Diagonale.
B) In nessun caso sara' consentito l'uso di variazioni delle sopracitate tecniche, escludendo quindi totalmente l'utilizzo di tecniche avanzate di qualsivoglia origine , sviluppo o specie.
Art.3
Stili e regole del passo:
A) In una prova Sprint il concorrente dovra' tenere un passo che obbligatoriamente consideri un piede costantemente in appoggio sul terreno, cosi' come esemplificato nelle manifestazioni di marcia agonistica.
B) Il concorrente in nessun caso potra' correre, nemmeno iun situazioni di discesa ripida, dove avra' l'obbligo di contenere il movimento , limitandosi ad un passo di marcia veloce.
Art.4
Bastoncini:
A) L'atleta dovra' essere provvisto obbligatoriamente di specifico bastoncino da Nordic Walking, al fine di poter sviluppare idoneamente passo e tecnica. Ove non sia possibile sara' cura dell'organizzazione, nei limiti, fornire a noleggio materiali regolamentari.
B) Qualora il concorrente per qualsivoglia motivo, decida di partecipare con bastoncini non regolamentari (tipo trekking ad esempio), esso sara' eventualmente escluso da premiazioni e classifiche.
Art.5
Requisiti di partecipazione:
A) Al singolo concorrente potra' essere richiesta, a discrezione dell'organizzazione, la certificazione scritta o autodichiarata, della partecipazione ad un corso base di nordic walking tenuto da istruttori di qualsiasi scuola o associazione abilitati all'insegnamento della tecnica.
B) Questa regola non e' obbligatoria se non in caso di veri e propri campionati che assegnino titoli di campionati sezionali, provinciali, regionali o nazionali riconosciuti da uno o piu' enti di promozione sportiva a cui facciano parte le scuole nazionali della disiplina .
Art.6
Giudici di gara:
A) Sara' competenza della singola organizzazione, predisporre lungo il percorso un numero minimo di giudici di gara, approntando postazioni fisse di controllo almeno ogni 3 km.
B) Il giudice di gara potra' essere scelto dall'organizzazione appurandone specifiche competenze preventivamente. sul percorso dovra' essere presente almeno un istruttore di Nordic Walking addetto al servizio di giuria, affiancato da altri istruttori e/o praticanti della disciplina delegati dagli istruttori stessi, sulla base di particolari attitudini e conoscenze specifiche e complete di tecniche e regolamenti.
C) Nel caso di manifestazioni che assegnino titoli ufficiali di carattere sezionale, provinciale, regionale o nazionale, se avvallati e/o riconosciuti da una o piu' federazioni, i giudici dovranno avere come qualifica minima lo status di istruttore base, ma nei limiti del possibile dovra' essere presente e presidenziare la giuria almeno un istruttore di grado superiore, maestro o master trainer.
Art.7
Ammonizioni e squalifiche:
A) I giudici saranno provvisti di apposita paletta per segnalare eventuali ammonizioni.
Al passagio dell'atleta colto in infrazione di tecnica o regolamento, il giudice sollevera' in maniera chiaramente visibile la paletta, indicando l'ammonizione ed esclamando il numero di pettorale che il concorrente dovra' aver apposto in maniera visibile, preferibilmente sul petto.
B) Il giudice appuntera' su foglio apposito le motivazioni dell'ammonizione, per eventuale successiva verifica.
C) Il singolo concorrente potra' subire nell'arco della gara un massimo di 2 amminizioni.
D) L'atleta che avra' subito 3 ammonizioni sara' automaticamente squalificato ed escluso dalle classifiche, ma potra' liberamente terminare la prova ed il percorso di gara.
E) La giuria, composta dai vari commissari di percorso, eleggera' un presidente che avra' la responsabilita' di comunicare le squalifiche anche a fine gara e sara' l'unico interlocutore abilitato a parlare con gli atleti.
Dato lo spirito della disciplina sara' adottato un metodo di valutazione severo ma di buon senso, tale da evitare e non consentire diattribe o proteste.
F) Il giudizio finale della direzione di gara sara' comunque insindacabile e non e' prevista la possibilita' di ricorsi di alcun tipo.
Art.8
Classifiche:
A) Le Prove Sprint avranno classifiche dette "generali", non essendo contemplate categorie di appartenenza nell'attuale status dei nordic walkers.
B) Le organizzazioni saranno tenute a premiare almeno i primi 3 uomini e le prime 3 donne, ma avranno facolta' di aggiungere altri tipi di premio , contemplanti tecnica o altro.
Art.9
Trail:
A) Tutte le manifestazioni a carattere escursionistico, improntate sul solo spirito del camminare in senso non agonistico e non competitivo prendono la denominazione di "Trail".
B) Le prove Trail saranno passeggiate non competitive preferibilmente seguite da istruttori, dedicate al semplice condividere spazi, percorsi, territori ed emozioni legate al camminare in tecnica camminata nordica.
giovedì 29 settembre 2011
CORSO D'AUTUNNO BIS: 15/16 OTTOBRE
PROGRAMMA PRINCIPIANTI :orari.Sabato 15 dalle 9 alle 12, dalle 14 alle 17 teoria e pratica del Nordic walking, Domenica 16 uscita finale Campo-Schievenin-Campo
Costo Euro 60 che comprendono: colazione domenica mattina, pranzo del sabato, tessera CSI assicurativa.
(Max 15 adesioni accettate)
PROGRAMMA AVANZATO ALLIEVI ARGO:sabato 15 dalle 14 alle 17, revisione lnghezza bastoncini,tecnica individuale, quiz finale.
Costo euro 30 comprensivo pranzo e colazione domenica "Caffè Tegorzo & Co."; al ristorante al Molin. Per eventali info contattare Alex: 3405930051 o Moira 3470109908.
PER FAVORE AVVISATE I VOSTRI AMICI CHE AVEVANO CHIESTO ED ERANO INTERESSATI AI CORSI.Ciao Mitici dallo staff dell'ARGO NORDIC WALKING
giovedì 15 settembre 2011
CORSO D'AUTUNNO x Principianti ed Avanzato
ARGO NEWS:24-25 settembre Corso d'autunno per principianti ed avanzato per alievi Argo.
PROGRAMMA PRINCIPIANTI :orari.Sabato 24 dalle 9 alle 12, dalle 14 alle 17 teoria e pratica del Nordic walking, Domenica 25 uscita finale nell'ambito "Giro Delle Fontane" ( Alano di Piave) e consegna diplomi.
Costo Euro 60 che comprendono: colazioni, pranzo del sabato, iscrizione giro delle fontane, presso il Bar Tegorzo.
(Max 15 adesioni accettate)
PROGRAMMA AVANZATO ALLIEVI ARGO:sabato 24 dalle 14 alle 17, revisione lnghezza bastoncini,tecnica individuale,Domenica 25 "Giro delle Fontane".
Costo euro 20 che comprendono l'iscrizione al giro delle fontane. Per eventali info contattare Alex, o me. PER FAVOREAVVISATE I VOSTRI AMICI CHE AVEVANO CHIESTO ED ERANO INTERESSATI AI CORSI.Ciao Mitici dallo staff dell'ARGO NORDIC WALKING
mercoledì 10 agosto 2011
A Stabie il nordic walking "sprint" è vinto da Stefano Destro e Sara De Nardin
Successo, il 7 agosto per il Nordic Walking a Stabie!
Vincono la prova sprint, Stefano destro e Sara De Nardin.
L'ARGO NW Team piazza tre atleti nei primi 5.


Così potrebbe essere definito il borghetto di Stabie, nel comune di Lentiai, una piccola perla incastonata nel verde di un paesaggio magnifico delle montagne pralpine bellunesi.
Oramai è divenuto appuntamento fisso il nordic walking estivo in seno al periodo di festeggiamenti organizzato dalla Pro Loco di Stabie e Canai.
Un percorso lungo 9 chilometri, piuttosto impegnativo ma che ha attirato una cinquantina di appasionati, lungo i viottoli che da Stabie portano a canai, per poi inerpicarsi tra la boscaglia ed il verde sino a lambire il Pian de Coltura, arrivando ad aprirsi con paesaggi e panorami davvero unici nella loro semplicità. Il nordic walking è prettamente una disciplina non agonistica, eppure c'è chi , nel rispetto della tecnica ama competere in prove sul generis, sfidando se stesso e gli avversari. Da questo punto di vista il partèrre dei partecipanti vedeva afrontarsi, in ambito maschile alcuni tra i migliori protagonisti della camminata nordica veloce, bellunesi.
Sul traguardo di Stabie, in campo maschile , il rientro in gara di Stefano Destro lo ha visto vincere davanti al locale Paolo Dalle Mule. Dietro ai primi due, arrivati a breve distanza, il trio dell'ARGO NW TEAM con Paolo Masiero al terzo posto , seguito da Lucio Dorz ed Alex Geronazzo, con Nicola Susana al sesto posto. In ambito femminile vittoria di Sara De Nardin, regina incontrastata di questa manifestazione, nella quale ha vinto diverse volte.
L'ARGO NORDIC WALKING Team sulla Rivista Camminare
martedì 2 agosto 2011
DOMENICA 7 AGOSTO: Su e do par i coi de Stabie

Stabie è un bel paesetto inerpicato sulle prealpi bellunesi a dominio del Piave. Il borghetto è tipicamente montano, un bell'agglomerato di case che potrebbe essere paragonato ad una piccola Cortina.
Il percorso è ideato e segnalato dll'amico Luca Carlin, insegnante di educazione fisica e la manifestazione è inserita nel programma festeggiamenti locale del fine settimana.
L'ARGO NW TEAM sarà presente. anche quest'anno
Iscrizioni per le ore 9.00
Partenza ore 9.45
domenica 24 luglio 2011
ArGo in Mariech...La notte è nostra!
Escursione e cena in Mariech per 19....Qualche nuovo volto e molte conferme...
...e se un giorno
lunedì 20 giugno 2011
PRESENZE NEL PROGRAMMA ASPETTANDO IL CRISTO PENSANTE

19 GIUGNO 2011: L'ARGO NW TEAM incontra il Cristo Pensante
lunedì 13 giugno 2011
Domenica 19 GIUGNO: ARGO NW TEAM e simpatizzanti, al Cristo Pensante

PS: Con noi ci sarà, ne sono certo, anche il Soldato Peter Pan...
giovedì 2 giugno 2011
NDAR E TORNAR DAL DOC
e va bè dai ve lo dico ora, era tutta una tattica perchè al posto della scopa, sono arrivati QUATTRO e dico Q U A T T RO bei baldi giovinotti a far compagnia alle nostre due signore e poi aveste visto come scuotevano i ciap! e che passo! E io e Nevio? bè abbiamo visto il ramarro e organizzato varie grigliate!!! E non possiamo certo astenerci dal dire che L'ARGO NORDIC WALKING TEAM SI é CLASSIFICATO QUARTO GRUPPO PIù NUMEROSO!!!!! Bravi!!!!!
Chiedo scusa se ho voluto inserire qualche parola sghemba, ma oggi mi andava cosi!
Moira
https://picasaweb.google.com/116210115910415801070/NdarETornarDalDoc#
mercoledì 25 maggio 2011
ATTENZIONE!!!! NUOVO CORSO IN ARRIVO : ISCRIVITI tra i 15!

PROGRAMMA DETTAGLIATO:
Martedi 21 GIUGNO
dalle ore 19.00 alle ore 21.00
· Elementi teorici.
· Recupero della camminata naturale
· Il bastoncino
· La tecnica alternata o diagonale
Giovedi 23 GIUGNO
dalle ore 19.00 alle ore 21.00
· La respirazione
· Elementi posturali
· La tecnica alternata o diagonale
Sabato 25 GIUGNO
dalle ore 15.00 alle ore 19.00
· La Tecnica parallela
· Le tecniche avanzate (dimostrazione)
· Esercizi di Slalom e Agility
· La Speak Walking Idea
alle 19.30 Trail de La Tardina
· Uscita di fine corso in notturna (obbligatoria lampada frontale)
· (Pasta party finale)
COSTI:
Euro 50 (Adulti)
Euro 30 (14/18 Anni)
Euro 10 (Under 14)
Comprensivi di:
10 Ore di lezione eseguite da istruttori della Scuola Italiana di Nordic Walking
Utilizzo in comodato d'uso gratuito di bastoncini tecnici fornti dall'ARGO NW TEAM
Pasta Party Finale
sabato 21 maggio 2011
...alle cascate di Stien, in Val di Vignui



Due bambini e un sacco di bimbi cresciuti, alle cascate di Stien!
"...e te pareva ,a Vignui ci aspetta la nuvola fantozziana, come dire che anche qui fa proseliti. Uno scroscio d’acqua che induce i più a risalire in auto per ripararsi, altri ad indossare variopinti kway, chi a trovar asilo sotto un’acacia sfoggiante candidi fiori, che rilasciano melliflue fragranze. Dura poco più d’un…baleno lo “sdrai”… Rasserenati ci inoltriamo di bastoncini armati, verso la Valle di San Martino, confidando nelle frequentazioni del santo. Lasciata la piana, tavolozza di colori floreali, caliamo nella frescura della valle. E’ particolare questa angusta conca, ogni settimana ti regala in successione il tripudio di fioriture. Dal biancore dei bucaneve al giallo delle primule, al blu degli anemoni. Oggi il palco è tutto per il viola intenso dell’aquilegia e nelle immediatezze dei rivi, il giallo della calta. L’ agreste chiesetta dedicata al santo Martino, un tempo presidio d’osservazione, sta solitaria a testimoniare quanto fosse trafficato il luogo. E’ una passeggiata rilassante. Il silenzio è rotto da qualche esibizione melodica d’uccello e dalla spocchia del torrente che sembra dire con voce robusta: “qui comando io e questa è casa mia, ogni dì voglio sapere chi viene e chi va…” T’induce al cammino lento questo percorso, forse troppo, perché arriviamo alla fornace da calce con le lancette dell’orologio spostate oltremodo in là. Qui a Baslaval un tempo si incrociavano uomini e merci; carbonai boscaioli, arditi falciatori d’erba che salivano su zerbi strapiombanti, cacciatori, viandanti,cavatori di ghiaccio, briganti e contrabbandieri, malgari…oggi un paletto con delle lignee frecce indicano la via a degli “sfaccendati” escursionisti. Risaliamo l’erto sentiero che superati i bucolichi alpeggi di Ramezza proseguirà oltre verso altre valli. A qualcuno vien da dire “quant’è dura la salita…uno su mille ce la fa” ed invece con passo cadente, la lunga fila variopinta risale orgogliosa la faggeta con andare che sa tanto di processionaria. Ci addentriamo nella penombra dell’abetaia di Grassuretta che fa tanto saga nordica. Intimamente fa affiorare un senso d’inquietudine, un senso di tempo sospeso. Dall’oscurità emergono ruderi di case come templi maya. Ci si sente osservato da mille invisibili occhi d’elfi. Corri con lo sguardo verso le cime degli alberi alla ricerca d’uno squarcio di certezza… Poi saliamo camminando nella bambagia di muschi ed aghi di pino ed entriamo nel mondo fatato dello Stien. Dalle pietre d’un’antica frana escono bianche spumeggianti acque che scivolano via rapide inghiottite dal declivio vallivo. Proseguiamo al pian dei Violini, anche qui un tempo pascolo d’alpeggio, oggi bosco che suona nella brezza e dà il meglio di sé con le fioriture di bucanevi, quando l’inverno si ritrae. Ci tuffiamo poi in discesa,come il torrente, mettendo a prova i garretti dei più ed il passo instabile di qualcuno. Ma non c’è tempo di pensare a simili puntigliosità, è qua che lo Stien da il meglio di sé in un susseguirsi di cascate, flutti, scivoli, marmitte dalle limpide acque, spumeggiando e cantando s’invola verso il suo destino. Ci lasciamo trasportare dall’esuberanza dell’acqua…ma ci aspetta il guado…delle “rapide”. Alcuni vorrebbero non esserci…niente paura ci sono Nevio e Lucio. Difatti da una pietra all’altra trasbordano, odierni Caronti, la comitiva. Il piccolo Filippo… ahilui.. farà da cavia e finirà in ammolllo. Confessiamolo come cordata …facciamo acqua…Alex s’impegnerà in ingegneria idraulica, con pietre farà diga… e qualcuno confidando nell’opera finirà dentro i flutti baldanzosi. Gli ultimi passeranno sotto uno scroscio…di applausi per il superamento dell’improba impresa, Il ritorno sarà una veloce sequenza di fotogrammi deja vù, la calchera, la casera di Rombaldi, ultimo testimone e custode di un mondo che fu, la cappella la chiesa del santo Martino che oggi ha fatto valere la sua parola…su in alto. Arrivederci valle di Vignui, anticamente nomata Val Garza.
di Lucio Dorz
mercoledì 11 maggio 2011
Sul Civetta...c'era Peter Pan

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martedì 26 aprile 2011
Le otto ore del Grappa
Quella mattina faceva freddo, erano circa sei gradi sopra lo zero
quando arrivammo a Cima Grappa. Quel luogo ha sempre la stessa magìa e
forse non è il caso che ci fece arrivare lì, per la nostra partenza,
dato che la meta piu' bassa di quota, che era in programma, era
inarrivabile, piu' che irraggiungibile, colpa di quel divieto di
transito per caduta massi, che molti durante il giorno avrebbero poi
aggirato e insubordinato, finendo col correre un rischio magari minimo,
quanto potenzialmente letale...La montagna va rispettata e se il gelo
ancora non tiene in presa i massi sulle pareti di roccia, forse il
rombo ed il frastuono dei motori non è di aiuto alla stabilità in
avanzata primaverile
Eh già, noi siamo quà a raccontare ed io , magari non visto e
certamente non percepito dagli altri, prima di partire ho volto lo
sguardo in su , chiedendo a lui, all'amico Peter, di accompagnarci
ancora. I primi metri sulla neve portano il segno inconfondibile della
prima caduta dell'artigiano del legno, nostro Marco Deon, capitolato ma
in rapida rialzata sin da subito...Dopo qualche centinaio di metri, da
dietro odo i primi mugugni <...ma ndone onde che son già stati l'altra olta, ben se savee così stee a casa...> . Al tramonto del giorno dopo
mi sovvien un ghigno, giacchè , di laggiu', dopo breve e dolce sosta,
la china da risalire è stata una prima impervia asperità, con anche
l'inconveniente del pino caduto sul sentiero, che Marco l'artigiano
delle finestre prontamente ha tenuto da una parte , per consentirci il
passaggio, primo gesto di comunione di gruppo, dove chi sa e puo' aiuta
chi passa.In venti, eravamo in venti, all'alba d'una giornata che si
sarebbe rivelata lunga e faticosa ma che col senno di poi sappiamo
tutti bene averci dato vigore e motivazioni mai provate prima..
Le prime creste di là della Croce dei Lebi, si vedevano alte e maestose
, eppure fieramente andavamo avanti senza curarci e per nulla timorosi,
sapendo bene che l'ostacolo è fatto per essere scavalcato. In breve, o
forse così è parso a me, abbiamo solcato le creste prima della vetta
piu' alta, a ridosso dei millesettecento metri di altitudine...Guardavo
avanti e vedevo il passo sempre elegante e sinuoso di Moira, molto
attenta a ciò che avvenisse attorno, proprio come se quelle persone
avessero bisogno di una protezione. Poi osservavo oltre ed alla testa
scorgevo il passo sicuro e l'incedere convinto ma attento al ritmo di
Stefania, oggi nostra guida in questa grande avventura. Sì, lo so, uso
nel raccontare, tempi verbali diversi, ma abbiate pazienza, nei miei
racconti lo faccio sempre, poichè il tempo non è altro che un modo
scelto dall'uomo per invecchiare matematicamente, secondo uno schema,
mentre io vedo la gente ritornar bambina e ritrovar severità adulta nel
rapido batter d'un ciglio di donna
Sappiate amici miei, che lo schivar di buche profondissime e l'alzarsi
lungo una cresta a tratti impervia è per me quanto per voi una emozione
particolare, che salta al di là anche del senso di vertigine di chi
racconta. Eppure c'è un piccolo ma grande uomo in crescita che mi ha
stupito per vigore e forza ed ogni volta che lo vedo percepisco come un
essere umano del quale so rimarrà traccia del passaggio su queste
terre. Alex, mio omonimo ma molto piu' giovane, incarna lo spirito
scanzonato del ragazzo, ma a tratti asguardi ammirati verso l'infinito
che lo circonda, che lo rendono piu' adulto di quanto forse nemmeno lui
pensa d'esser. Al suo fianco tenta spesso di star la giunonica sua
madre , Paola, la varesina dall'accento misto che ha parole taglienti e
sguardi decisi, a volte quasi da impietrire, come Medusa, ma poi apre a
chi la ascolta un animo che è tipico della madre di montagna, colei che
cresce i suoi figli con la severità utile a renderli uomini. La
accompagna , poi s'allontana, poi ancora le si avvicina l'istrionico
Mauro, un uomo, questo è certo, io lo so, un grande uomo. Se penso alla
coppia , mi gioco la doppia, poichè non posso non citare il sacrificio
della "gigia" , Luigina, che nonostante acciacchi bronchiali recenti
non ha ceduto d'un passo e anche se talvolta abbozza una critica, un
rimprovero al suo lui Gioacchino,rimane il dolce volto , sotto bionda
chioma del gruppo...Ah, vai a scordarti Nevio, cento chili di uomo
muscolare e muscoloso, ma mentre lo osservo non riesco che a notare
l'eleganza del passo, portato tecnicamente superbo anche dove il
sentiero si fa stretto...Poco piu' dietro mi soffermo ad ascoltare le
due che chiudono in tal moemento la fila...Mirta, sempre radiosa
nonostante fatica e salita, nonostante i momenti di dubbio cui spesso
la sento rimuginar tra se e se e con altri, senza rendersi conto che il
traguardo è lì e lei lo va cercando e sempre lo ha trovato e così
ancora sarà.In quel tratto si accompagna ad Angela e forse non è una
caso, poichè la nostra prima sortita in Grappa le vide in equa
difficoltà sulle ultime asperità da sotto il mausoleo alla cima di quel
prato ripidamente infinito...Ora anche Angela cammina e parla, eppure
il passo è spedito e neanche se ne accorgono. Parevo distratto ieri?
Osservavo...Mai al limite della soglia anaerobica , nemmeno negli
ultimi metri prima del personal traguardo...Ricordatevelo, così è stato
per tutti e tutte ed un plauso va a Diana, solamente alla seconda
uscita con noi, capitata nel bel mezzo du un ultra trail montano, ma
mai doma e portarice di valori che si distinguono bene dai suoi
discorsi mai banali. C'è poi un contesto silenzioso, nel quale si
calano Giannantonio e Federica, statuari fisicamente ed abituati allo
sforzo in cammino, ma forse mai, nemmeno loro spintisi fino al limite
provato in questo nostro comune 25 aprile 2011...Silenti ma espressivi,
buoni camminatori e tecnicamente affascinanti, con tratti di rara danza
da parte di Federica...Chissà poi se nell'ex Congo belga, oggi Zaire la
nostra neo arrivata Carol avrà mai trovato vette così alte da fare, ma
piu' che soffermarmi sulle sue qualità tecniche d affinare data la sua
esperienza breve da neofita, mi colpisce il suo saper essere mamma e
motivatrice di quel piccolo fenomeno di otto anni e nulla piu' del baby
Filippo, il piu' giovane della compagnia, che senza battere ciglio ha
impartao senza corsi, solo con l'osservazione tipica dell'uomo in
crescita, ad aprire e chiudere le manine, a cambiar tecnica...Ecco cosa
si diceva ad ognuno dei nostri corsisti in fase di insegnamento, questa
è la camminata naturale, lo dimostra un bimbo che ha imparato
guardandovi...Siatene fieri, oggi avete tutti un pò insegnato, agli
altri come al vostro ego, che nulla è impossibile e se riguardo in
flash back il sorriso e le "V" con le dita di Doriana ll'ultimo
tornate, allo scadere delle otto ore di cammino, capisco che c'è sempre
"il tempo di sorridere"...Qualcuno in marcia avrà trovato il tempo di
pregare , immagino e lo so...Qualcuno avrà avuto molto tempo di
pensare, oltre il limite stabilito dalla quotidianità chiusa nei ranghi
del vivere giornaliero...Vero Isabella? Tu ci hai accompagnati su e poi
riportati giu', camminando nel frattempo a ridosso delle nuvole chissà
con quali pensieri di liverà che ti si leggono in quegli occhi a tratti
malinconici e sempre piu' spesso aperti a nuove espressioni di
felicità...Forse sbaglierò, ma questo ho visto in voi ieri, in quelle
"otto ore del Grappa", che rimarranno scolpite indelebilmente nelle
tavole della vostra memoria e il giorno della liberazione dell'anno
2011 D.C. sarà senza dubbio alcuno una parte della vostra vita,
archiviata nel cassetto dei traguardi piu' alti mai raggiunti.
Io credo che un giorno torneremo lassu', ma nessun giorno sarà mai come
ieri...mai piu'...Sono fiero di noi...
ArGo
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